R-Xmas PDF 
di Lorenzo De Nicola   

Certo che immaginare Abel Ferrara, guadagnatosi (meritatamente) la fama di regista maledetto per pellicole tanto lodevoli quanto discutibili e provocatorie, alle prese con la vita di coppia e la quotidianità della middle class newyorkese di sicuro non sarebbe stato facile per nessuno. Eppure questo straordinario autore che si è concesso, sprezzante delle "fobie aeree" degli ultimi tempi, una passeggiata – barcollante - per la città di Torino in occasione dell'ultima edizione del Torino Film Festival, rifugge in tutti i modi le etichette e le catalogazioni proseguendo imperterrito nella sua produzione impalpabile e sfuggente. Con R-xmas prende le distanze dalle ultime opere, come New rose Hotel del 1998 o Blackout del 1997, per non parlare di quelle ancora precedenti. Alcuni marchi di fabbrica sono in ogni caso facilmente riconoscibili, come la problematica religiosa, la droga (produzione e consumo) e New York, teatro dei drammi di Ferrara nonché una delle città più omaggiate nella Storia del cinema (Scorsese, Allen, solo per citare i più famosi). E sembra un vero e proprio tributo quello che vuole realizzare l'autore di Paura su Manhattan (1984).

La vicenda si svolge nella New York del lontano 1993 prima dell'avvento di Giuliani: i due protagonisti sono una felice coppia di dominicani tutta casa e chiesa, che per assicurare un futuro economicamente solido alla piccola figlia si dedicano allo smercio di stupefacenti. Fin dalle prime battute Ferrara intende confondere lo spettatore proponendo un cambio repentino dei toni della sua opera. Non solo la realtà presentata inizialmente cela una dimensione del tutto sconosciuta e dai torbidi risvolti, ma la stessa, una volta consolidata, viene nuovamente mutata dall'intervento di un ulteriore agente esterno. E in questo caso il perturbatore della quiete familiare è un saggio e corrotto poliziotto (Ice T) che si dedica alle estorsioni. La narrazione dopo pochi minuti perde di significato.

Il regista punta l'attenzione su moglie e marito alle prese con una vita pericolosa ma, soprattutto, con i mutamenti che questa impone alla loro relazione. Si potrebbe pertanto sostenere che R-xmas abbandona l'iniziale genere poliziesco per abbracciare il dramma sentimentale. Questa ideale coppia (i loro nomi non vengono mai pronunciati) e il loro drammatico viaggio nella vicenda del rapimento diventano l'oggetto di studio che, malgrado possa sembrare un'affermazione azzardata, ricorda il percorso surreale e disgregante della coppia postmoderna messa in scena da Kubrick in Eyes wide shut (1999). Come nel testamento del maestro americano i due si muovono nella Grande Mela pronta a celebrare il Natale tra luci algide e spregiudicato consumismo, il contatto con l'esperienza della morte li spinge a mettere in discussione il rapporto, la figlia è l'elemento di unione tra loro.
A parte queste similitudini tematiche i due film non hanno altro in comune. Lo stile di Ferrara, volto a frantumare e ricomporre la narrazione attraverso un uso improprio del flashback, salda l'intera vicenda al reale. Le paure del protagonista rivivono sullo schermo in maniera insistente, quasi ossessiva, permettendo allo spettatore un'immedesimazione completa. Questa scelta senza dubbio vincente e originale nuoce al ritmo che, come già era accaduto per New rose Hotel, si smorza irrimediabilmente verso la fine. Ma il tentativo del regista è di mettere in scena una trance de vie e non di creare la tensione.

Ed è proprio questo l'elemento più significativo della pellicola. Ferrara sperimenta così un diverso tipo di espressione che finora non aveva mai accarezzato. I toni intimisti del film segnano una vera e propria svolta nella produzione di uno dei protagonisti della scena underground di New York, un cambio di direzione che, ad ogni modo, non implica necessariamente l'esistenza di una nuova strada da percorrere. Inutile cercare di prevedere quale sarà la sua prossima mossa!

 


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