Maria Full of Grace PDF 
di Angela Sirago   

La tradizione letteraria ci ha abituato a considerare il viaggio come una metafora della tensione al cambiamento, al "passaggio". Il viaggio (reale o immaginario) rivela un'istanza di denuncia nei confronti del disincanto a cui l'età adulta sembra destinare gli uomini e i grandi viaggiatori sono proprio coloro che sanno affrontare l'ignoto con la coscienza dell'importanza vitale dell'illusione, del sogno. Il cinema ha accolto queste suggestioni e ha rinvigorito l'immaginario del "viaggiare" legando il proprio pubblico allo spettacolo dello sguardo del viaggiatore/protagonista.

Ed è la prima immagine - lo sguardo di Maria seduta nella corriera che la porterà al lavoro (che consiste nel togliere le spine dai gambi di rose destinate a principesse più fortunate) - ad aprire significativamente la strada del film di Joshua Marston. Dotata di un coraggio pari all'ardore dei suoi 17 anni, il suo percorso si compie tra la dura descrizione sociale e la struttura narrativa di un racconto iniziatico: eroina ribelle nei confronti dell'orizzonte senza speranza a cui sembra destinata, Maria rifiuta la povertà che la circonda. Povertà emotiva e ideale - nella famiglia, nel lavoro, nell'amore -, prima ancora che economica. La piccola viaggiatrice, scoperto un prezioso ospite nel grembo, inizia la ricerca dei suoi tesori: il denaro, il lavoro, il rispetto, e soprattutto la forza di non rassegnarsi. Al di là dell'arcobaleno ci sono gli Stati Uniti, paese del Sogno, delle opportunità.

Maria ci giunge in aereo, per compiere e superare la prova terribile a cui la destinano i suoi antagonisti: fare la "mula", cioè trasportare un carico di cocaina ingoiato nello stomaco sotto forma di 64 letali ovuli. Ed ecco che la struttura del racconto si tinge dei toni cupi della cronaca reale di destini disperati, di opportunità vendute a carissimo prezzo. Maria affronta indomita l'accoglienza violenta di un'umanità non meno disperata di lei, fatta di immigrati in cerca di riscatto e spacciatori senza scrupoli. Ma la sua strada ed il suo sguardo sono davanti a lei. Non si può, né si deve, tornare indietro.
Pluripremiato al 54° Festival di Berlino (Premio Alfred Bauer per la Miglior Opera Prima; Premio Miglior Attore), e al Sundance Film Festival 2004 (Premio del Pubblico), il film di Joshua Marston affronta un soggetto tratto da episodi simili della cronaca nera e dalle reali testimonianze di colombiani emigrati nel Queens, dando un volto e una personalità ad una protagonista dal destino simile a quello di migliaia di sue coetanee. Pur non rinunciando ad un'ossatura narrativa antichissima, costituita da tappe/prove che irrobustiscono la volontà dell'eroina, la sua storia vive nelle pieghe sordide dell'attualità, affonda le mani nella violenza dello sfruttamento e guadagna interesse dall'asciutezza rigorosa della sceneggiatura.

L'intento di farci osservare anche la seconda faccia della medaglia è alla base dello svolgimento discorsivo del regista: ogni sogno deve confrontarsi con un risveglio ben più prosaico, e l'importanza della scelta esiste solo alla luce di una più precisa consapevolezza. L'organizzazione complessiva del film paga la volontà di rendere ancora più evidente questa "morale": la struttura simmetrica e rigorosa, divisa perfettamente tra uno scenario rurale colombiano e i quartieri metropolitani di New York, tende a peccare di schematismo e di insufficiente raccordo tra i due tempi. Tuttavia, il film si distingue per la capacità di aver saputo guadagnare un nuovo equilibrio, quello tra la lucida descrizione (in stile quasi documetaristico) del sottobosco dei narcotrafficanti e della preparazione al "trasporto" e la vicenda umana e personale di una giovane pronta a combattere per rincorrere uno spiraglio di umanità. La regia non concede niente al pietismo, spesso in agguato negli intenti di denuncia sociale, e la sua protagonista (Catalina Sandino Moreno, premiata a Berlino come miglior attrice) affronta il suo ruolo, e le difficili prove che le vengono richieste, con la determinazione di chi pretende di avere nella propria vita almeno una possibilità di riuscita. In una realtà così brutale, è la volontà di ferro di Maria ad innalzarla e a renderla "piena di grazia", metafora, non esente da ironia, scelta dal regista per indicare la natura "speciale" di ciò che il corpo contiene.

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.