Il grande sogno PDF 
Andrea Bettinelli   

Il grande sogno racconta l'evolversi della contestazione universitaria a Roma tra la fine del '67 e l'inizio del '69, vista attraverso gli occhi di Laura, giovane studentessa di buona famiglia cattolica che si trova coinvolta nell'occupazione dell'università, e di Nicola, poliziotto pugliese di umili origini, giunto nella capitale con il sogno di diventare attore e infiltratosi come informatore tra i contestatori. Due personaggi di matrice culturale e sociale assai diversa, che nel tumulto degli eventi finiscono per innamorarsi, tanto che Nicola si trova ad avvicinarsi gradatamente alle ragioni del movimento, finendo poi per abbandonare la divisa ed iscriversi all'Accademia di Arte Drammatica.

Diciamo subito che Michele Placido ha inteso raccontare il “suo” Sessantotto, inserendo nella sceneggiatura, attraverso il personaggio di Nicola, la propria esperienza personale. Il regista e attore di origine pugliese, infatti, visse il Sessantotto prestando servizio in polizia. Questo nodo biografico e poetico è il vero perno del film e la sua stessa ragione d’essere. Per quanto il racconto tenti di ricostruire, giustamente, una rappresentazione completa di quegli anni, ricollegando le vicende particolari dei protagonisti al contesto storico di riferimento, sia internazionale (l’assassinio di Che Guevara, Nixon, il Vietnam…) che nazionale (con particolare attenzione agli scontri di Valle Giulia e al massacro di Avola), è sul piano privato che il filo della narrazione svolge i suoi passaggi più importanti e memorabili. D'altronde Placido non è uno storico, ma un regista, e ha tutto il diritto di ritirarsi in un angolo di visuale e di coltivarlo. Il grande sogno, in questa prospettiva, non vuole dunque essere la cronaca oggettiva del Sessantotto, ma un resoconto condotto sul filo della soggettività, attento a misurare la ricaduta a livello esistenziale di un movimento storico. Un diario scritto in terza persona. 

Un'opinione assai diffusa tra i critici cinematografici vuole che i film molto sentiti dai registi, quelli più strettamente autobiografici, siano quelli meno riusciti: come se l'eccessiva vicinanza alla materia finisse per essere di ostacolo alla resa formale. Nel film di Placido sembra avvenire l’esatto contrario: il personaggio meglio riuscito è proprio quello in cui risiede il nucleo autobiografico, vale a dire Nicola. Che peraltro introduce nel cinema sessantottino un punto di vista inedito, al tempo stesso "interno" ed "esterno" rispetto ai fatti storici: Nicola è sentimentalmente vicino alle ragioni della contestazione, ma non del tutto assimilato ad essa, per complesse ragioni sociali e culturali. Gli altri personaggi, Libero (il leader degli studenti) e persino Laura (nel suo conflitto generazionale con i genitori conservatori), sembrano forse un po' troppo scritti, troppo programmatici per essere veri ed emozionare fino in fondo. Tra questi tre personaggi – Nicola, Libero, Laura – dovrebbe sussistere, nelle intenzioni degli sceneggiatori, una relazione triangolare per cui Placido stesso ha scomodato precedenti illustri, da Jules e Jim a The Dreamers. Ma proprio qui sta forse l'elemento di maggior debolezza del film: il personaggio di Libero, in particolare, è troppo sbiadito per poter dar forza e intensità alle dinamiche del trio. E al film manca quella leggerezza romanzesca, quel tanto di sogno (a discapito del titolo) e di follia che era nei film di Truffaut e di Bertolucci. Al contrario, emerge un tono di mestizia, anche a prescindere dal cupo finale in cui si consumano e si esauriscono le illusioni di un’intera generazione. Nicola e Laura restano divisi da uno steccato che ribadisce un senso ineluttabile di determinismo sociale. Nicola vorrebbe aiutare il fratello di Laura, ricercato per un attentato, ma finisce per farlo arrestare, ponendo fine alla sua storia d'amore. Un finale poco convincente dunque, forse troppo rapido e sbrigativo nel porre una linea di demarcazione tra i due protagonisti.

L’intera sceneggiatura del film si basa su una struttura fortemente drammatica basata su opposizioni binarie, che dal punto di vista stilistico si traduce, fin dalla sequenza iniziale, in un ampio ricorso al montaggio parallelo, con cui gli autori vogliono rendere lo spirito di un mondo e di una società fondata sulle contrapposizioni nette, che non conosce la mediazione o la sfumatura. Il personaggio di Nicola rappresenta, appunto, questo tentativo di mediazione che fallisce. Nicola e Laura non riescono ad amarsi perché travolti da un mondo che non ammette compromessi rispetto alle sue motivazioni ideologiche. C'è un doppio senso ironico nel titolo del film. Quale sarebbe il grande sogno? Quello collettivo e politico di rivoluzionare il mondo, a cui allude il movimento studentesco? Oppure quello privato e personalistico di diventare attore che Nicola persegue a latere dei grandi eventi politici, come unico vero approdo esistenziale? Il film sembra dirci che il Sessantotto forse non ha prodotto una rivoluzione a livello collettivo, ma ha profondamente modificato le esperienze individuali. Il sogno allora è quello di nascere da contadini foggiani e diventare attore a Roma, vincendo il proprio destino.

TITOLO ORIGINALE: Il grande sogno; REGIA: Michele Placido; SCENEGGIATURA: Doriana Leondeff, Angelo Pasquini, Michele Placido; FOTOGRAFIA: Arnaldo Catinari; MONTAGGIO: Consuelo Catucci; MUSICA: Nicola Piovani; PRODUZIONE: Italia/Francia; ANNO: 2009; DURATA: 101 min.

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.