La guerra dei mondi PDF 
di Maria Teresa Fragale   

Il nuovo film di fantascienza di Steven Spielberg si distingue per effetti speciali straordinariamente verosimili che rendono prossimi e possibili gli scenari apocalittici descritti dal film.

Misteriose forze aliene invadono la Terra con l'obiettivo di distruggere l'intero pianeta. Al centro del racconto un padre che tenta di mettere in salvo i suoi due figli. Un uomo divorziato, poco affidabile, caratterizzato da un rapporto a dir poco problematico con i propri figli. Una bambina appassionata di macrobiotico e soggetta a frequenti attacchi di panico. Un ragazzo solitario e ribelle, animato da uno spiccato patriottismo. L'assortimento dei personaggi (nel romanzo omonimo di H. G. Wells, da cui il film è tratto, sono protagonisti un uomo e una ragazza) assume una certa significatività sul piano sociologico: cambiamento della struttura familiare e problematiche del rapporto padre-figlio. Il racconto esprime una certa visione pessimistica sulla società contemporanea, sono evidenti le allusioni e i riferimenti agli ultimi attacchi terroristici, che hanno messo in crisi il comune senso di sicurezza proprio degli occidentali. Il pericolo non proviene soltanto da elementi estranei alla società civile (gli alieni invasori, assai diversi dal rassicurante E.T.), ma si annida anche all'interno: a questo proposito sono interessanti due scene in particolare, la prima vede il gruppo protagonista arrivare in macchina in mezzo a una moltitudine di persone in fuga, pronte anche a uccidere per impossessarsi della vettura, la seconda è incentrata su militari che impediscono alla folla impaurita l'accesso all'unica imbarcazione disponibile. Il finale palesa la speranza di una salvezza futura: gli alieni muoiono colpiti da una banale influenza, la famiglia dell'uomo-eroe rimane miracolosamente indenne dalla furia sterminatrice degli invasori e una voce fuori campo sentenzia la vittoria dell'uomo destinato a vivere sulla Terra.

La prima parte del film è giocata sulla suspense: immagini e suoni (gravi e vibranti) operano in sinergia nella creazione di un sentimento di paura e angoscia, amplificato dall'impotenza nei confronti di una situazione in cui il pericolo non è localizzabile e circoscrivibile.

La seconda parte abbandona la semplice costruzione narrativa iniziale e si dilunga sulle dinamiche relazionali che si instaurano sia all'interno del gruppo famigliare, sia tra questo e la società intera. L'invasione aliena rimane sullo sfondo di una lotta arcaica per la sopravvivenza che vede confrontarsi due uomini (personaggi interpretati da Tom Cruise e Tim Robbins): l'eroe e sua figlia trovano rifugio nella casa di un uomo che ha perso la sua famiglia a causa degli alieni ed ora vive nel desiderio di vendetta e di rivalsa: il comportamento folle di quest'ultimo mette in grave pericolo la vita degli altri abitanti della casa e l'eroe finirà con l'ucciderlo. Il finale smorza completamente la tensione emotiva: risulta alquanto inverosimile e improbabile l'abbraccio finale che vede l'intera famiglia riunita, nonché scontato e prevedibile la rappacificazione tra padre e figlio.

Se nulla si può obiettare sugli aspetti tecnici del film (Spielberg interpreta egregiamente le convenzioni di genere), ciò che appare poco convincente è la costruzione narrativa. Molti elementi non trovano una giustificazione funzionale nel racconto: per fare un solo esempio, l'uomo-eroe si avvicina al cratere causato dalla caduta di molti fulmini, meravigliato raccoglie una pietra caratterizzata da una temperatura estremamente bassa, quindi la mette in tasca; in seguito, di questa pietra e della spiegazione della sua temperatura non se ne sa più nulla. Alcuni passaggi narrativi appaiono inoltre scontati: la vittoria dell'eroe su un alieno invasore, la conquista di un miglioramento sul piano intimo e familiare, lo stereotipo dell'happy end che mostra la famiglia dell'eroe indenne, senza graffi e macchie, come se l'umanità non avesse appena corso il rischio di scomparire per sempre dalla faccia della Terra.

 


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