Religiolus - Vedere per credere PDF 
Tiziano Colombi   

Torna Larry Charles regista di Borat, questa volta in combutta con uno sconosciuto (almeno qui da noi) comico americano, Bill Maher. Scopo della missione dei due è mettere alla berlina la religione, contrapporre alla fede (di molti) la ragione (di pochi). Che questi siano tempi duri per i fan di Galileo Galilei è indubbio, le truppe cammellate del cardinale Bellarmino marciano spedite verso i cuori dei fedeli senza che alcuno, vedi lo Stato, che con buona pace del burbero Cavour dovrebbe essere libero come libera avrebbe da essere la Chiesa, si metta di traverso.

Tralasciando di commentare, per rispetto alla decenza, il momento storico nel quale la pellicola arriva nelle sale nostrane, rimane da misurarne l’effetto. Domanda: qualcuno se n’è accorto? Salvo qualche crociato romano che si è preso la briga di appiccicare un paio di adesivi con la scritta "ateo no" sui manifesti che promuovevano il film nelle strade della capitale, pare proprio di no. Se si chiedesse il motivo di tanta indifferenza ai pochi che si sono presi la briga di dare un’occhiata alla pellicola di Maher e soci, la risposta sarebbe semplice. Perché il film è una boiata. Il comico fustigatore si limita all’invettiva contro le superstizioni, salta da un culto all’altro infilandoci in mezzo le baracconate dell’America più becera: da Scientology ai mormoni fino ai parchi a tema con la via crucis in versione Disneyland. In mezzo lo spazio per le tre grandi culture monoteiste ha la profondità che la preparazione teologica di Maher può permettersi, poco più di uno stagno con annesse paperelle. Qualche increspatura sulle labbra di chi guarda si scorge quando il comico incrocia personaggi da circo come il predicatore portoricano, il quale millanta la sua discendenza diretta dal Cristo in carne e spirito. Salvo poi rimanere basiti quando il Gesù del parco giochi per fedeli "The Holy Land" incrina le convinzioni illuministe di Maher spiegandogli che la trinità è come l’acqua: vapore, ghiaccio e liquido. Di fronte a tale argomentazione il super laico/agnostico sbanda come Foreman sotto i pugni di Alì a Kinshasa.

La regia di Larry Charles è la fotocopia in low budget di quella mostrata in Borat, macchina a mano, giraffe che entrano in capo, primi piani zoommati come alle feste di compleanno e tutto l’armamentario tipico dell’inchiesta televisiva d’assalto stile Iene. Rimane la bella idea del manifesto con le tre scimmiette a rappresentare Cristianesimo, Ebraismo e Islam, a cui però andrebbe aggiunta una quarta, quella degli agnostici, atei e anticlericali vari che fanno della ratio una bandiera da sventolare in attesa che arrivi anche il loro messia. A tutti gli altri rimane la speranza che sete di spiritualità e pensiero laico troveranno una sintesi quando le spade degli idolatri e quelle degli infedeli lasceranno lo spazio alla compassione e alla fiducia negli uomini.

P.S. Un’agenzia di stampa dell’ultima ora ha lanciato la notizia di scontri tra gruppi di facinorosi alla proiezione, per le autorità, del documentario. Tra i più attivi e agguerriti si segnalano Magdi Cristiano Allam, che salito sulle spalle del verdastro Borghezio si è esibito in una devastante schiacciata da wrestler ai danni dell’Imam di Cremona, a sua volta intento a torcere il collo al Rabbino capo della comunità ebraica romana. Alla scena hanno assistito, senza peraltro muovere un dito, i compiaciuti rappresentati della comunità scientifica. Molte le condanne per quanto avvenuto. Puntuale è arrivato il comunicato dell’ufficio stampa vaticano che in una nota afferma: "Il Santo Padre, sconcertato dalle violenze verbali e non verificatesi in occasione della proiezione del film Religiolus, ha immediatamente deciso una nuova proiezione della pellicola in San Pietro con successivo dibattito, a dimostrazione dell’impegno della Santa Sede per il dialogo interreligioso. A fare da moderatore in quello che è stato definito dalla stampa 'un nuovo importante passo verso la comunione di tutti gli uomini' è stato chiamato il vescovo lefebriano Williamson".

P.S. BIS Se a chi ha visto il film rimanesse la voglia di un racconto della fede fuori dai catechismi militanti è consigliata la lettura del romanzo dello scrittore americano Chistopher Moore Il Vangelo secondo Biff edito da Elliot. Si ride di gusto mentre i dogmi delle gerarchie ecclesiastiche vengono fatte a pezzi da un Cristo tenero che impara il kung fu e diventa un esperto di yoga.

TITOLO ORIGINALE: Religulous; REGIA: Larry Charles; SCENEGGIATURA: Bill Maher; FOTOGRAFIA: Anthony Hardwick; MONTAGGIO: Jeffrey M. Werner, Jeff Groth, Christian Kinnard; PRODUZIONE: USA; ANNO: 2008; DURATA: 102 min.

 


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