Moon PDF 
Emanuele Scansani   

Il lungometraggio d'esordio di Duncan Jones (figlio d'arte di David Bowie) è probabilmente uno dei migliori film di fantascienza prodotti negli ultimi anni. Realizzato in tempi stretti e con risorse limitate, il film ha saputo comunque riscuotere un notevole successo di critica, e un discreto successo economico, facendo già parlare alcuni di "piccolo cult".

La trama del film è abbastanza semplice, ma forse proprio per questo si presta a diverse interpretazioni. In un futuro non troppo remoto, Sam Bell è l'unico operaio specializzato di una centrale di estrazione mineraria automatizzata di Elio-3, arrivato ormai alla fine del suo logorante e solitario contratto triennale, passato in sola compagnia di un computer di kubrickiana memoria, GERTY (la cui voce suadente nella versione originale appartiene a Kevin Spacey). L'aspetto più interessante del film risiede infatti nella lettura psicologica del protagonista Sam Bell, tanto del "primo Sam" che del "secondo", con una duplicità che rappresenta in modo perfetto il quadro psico-attitudinale dell'operaio all'inizio del suo contratto, vis-à-vis il Sam ferito, psicologicamente distrutto e senza speranza alla fine dei suoi tre anni di lavoro. In questo senso, i due cloni offrono due profili psicologici diversi appartenenti allo stesso modello umano dell'operaio/clone impiegato dalla Lunar Industries. Nella stazione lunare il senso di solitudine, a tratti di deprimente desolazione, aiuta a mettere in luce il rapporto conflittuale tra Sam e GERTY e, successivamente, la tensione tra i due cloni, che esplode in vera e propria rissa, inscenata ai limiti del grottesco.

Allo stesso tempo, Moon è un'interessante riflessione sull'alienazione prodotta da condizioni estreme di lavoro. In questo caso il passare un così lungo periodo completamente isolato dalla Terra e da ogni contatto umano (anche per l'impossibilità di poter comunicare direttamente con la moglie Tess e la figlia Eve), conduce lentamente Sam alle soglie della pazzia, i cui segni premonitori sono le allucinazioni che lo portano a vedere la figlia come quindicenne (anziché come una bambina di pochi anni). Egualmente, il regista riflette sullo sfruttamento del lavoro, che conduce la Lunar Industries, interessata solo a massimizzare la produzione di elio, a clonare il primo autentico Sam in molteplici esemplari che, con una durata di tre anni ciascuno, seguono tutti lo stesso pattern di memorie impiantate e falsi contatti con i famigliari. In quest'ottica diventa evidente il richiamo ai grandi classici della fantascienza come 2001: Odissea nello Spazio (evidente nel rapporto tra Sam e GERTY) e, in questo caso, Blade Runner, con i cloni/replicanti che non sanno di essere cloni e vivono nell'illusorietà di memorie che non gli appartengono. Più nel dettaglio, la brillante scena in cui Sam apprende di essere un clone ambisce a quella, tanto toccante, in cui Deckard rivela cinicamente a Rachel la falsità dei suoi ricordi adolescenziali, confermandole di essere una replicante.

Tuttavia, anche se nel copiare così spudoratamente i classici del grande cinema di fantascienza Jones corre il forte rischio di cadere nel dilettantesco, la sua pellicola non restituisce minimamente il senso del già visto e già vissuto, prendendo semplicemente spunto dalle geniali intuizioni artistico/letterarie dei classici precedenti per costruire una storia "semplice" che, abbandonando ogni pretesa da film d'azione, riflette in termini nuovi sull'estraneazione psicologica di Sam Bell. In questo senso, allora, la capacità di usare gli spunti offerti dalla tradizione gioca a pieno vantaggio del lavoro del regista. Al contempo, risulta difficile non onorare l'abilità di Jones di produrre un film così ambizioso con risorse tanto limitate (appena 5 milioni di dollari). La semplicità dei mezzi a disposizione detta allora i canoni di una scelta stilistica precisa, sobria, evidentemente post-moderna, che conduce Jones ad usare le scenografia del teatro di posa in tutta la sua profondità spaziale, e a rinunciare ad effetti speciali in digitale (con cui difficilmente si sarebbe potuto lavorare in qualità, viste le scarse risorse a disposizione), optando invece per vecchie soluzioni e modelli in scala che sancirono la forza del cinema di fantascienza negli anni Settanta e Ottanta.

In sostanza, per realizzare il film Jones si è appoggiato molto, narrativamente, ai grandi classici del passato, ma ha saputo evitare di cadere nello scontato grazie a una trama sorprendentemente lineare, ma al tempo stesso in grado di offrire riflessioni profonde, e a scelte stilistiche azzeccate. Tenuto anche conto che è il suo lungometraggio d'esordio, Moon merita senza ombra di dubbio tutti i riconoscimenti che sta ottenendo.

TITOLO ORIGINALE: Moon; REGIA: Duncan Jones; SCENEGGIATURA: Nathan Parker; FOTOGRAFIA: Gary Shaw; MONTAGGIO: Nicolas Gaster; MUSICA: Clint Mansell; PRODUZIONE: Gran Bretagna; ANNO: 2009; DURATA: 95 min.

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.