Piccole bugie tra amici PDF 
Gianmarco Zanrè   

La grande stagione del cinema francese, che prosegue ormai da un paio d'anni - Tomboy, Polisse, The Artist, e ancora prima Enter the Void -, pare non avere intenzione di segnare il passo, e consegna al pubblico italiano, anche se con un certo ritardo di distribuzione, un dramma mascherato da commedia in grado di arrivare senza mezzi termini al cuore del pubblico.

Canet, attore prima che regista, confeziona un'opera non priva di difetti, a tratti molto furba, ispirata palesemente a Il grande freddo e, volendo parteggiare anche per il cinema di casa nostra, a Compagni di scuola di Carlo Verdone, eppure funzionale, sincera e assolutamente coinvolgente. Dallo straordinario piano sequenza d'apertura, un pezzo di bravura da cineasta navigato (che andrebbe visto e rivisto), fino alla direzione di un cast di notevole spessore - su tutti Benoit Magimel e Jean Dujardin -, tutto funziona. E funzione proprio in virtù dei limiti che il regista pone ai suoi protagonisti, amici di vecchia data impegnati ogni anno in una vacanza nella residenza del fin troppo benestante Max, che fanno davvero tutto il possibile, nel corso delle due ore e mezza di film, per mostrare solo - o quasi - il loro peggio allo spettatore, spingendolo a prendere le distanze da quelli che, di fatto, altro non sono se non dei suoi ritratti. Ed è proprio con l'empatia che costruisce il suo meglio Piccole bugie tra amici, andando oltre le gigantesche ed egotiche nevrosi di Max e quelle sotterranee di Vincent, oltre l'approccio liberal e d'avventura frutto di un desiderio di attenzione spropositato di Marie e ai sentimenti portati all'eccesso nella loro dissoluzione di Ludo ed Eric, raccontando una storia che parte dai difetti dei suoi protagonisti e dal fatto che, volenti o nolenti, tutti noi, sia nelle relazioni sentimentali che nelle amicizie più forti, siamo imperfetti come loro. E se l'andamento da commedia riesce a sviare l'attenzione grazie a ritmo e risate, Canet si riserva di colpire dove fa più male, nell'escalation finale, sicuramente esagerata da un punto di vista di rigore narrativo, eppure straordinariamente efficace, pronta a scuotere i suoi protagonisti come la vita è abituata a fare anche con chi li osserva dalla sala.

A contrapporsi al gruppo di amici incostanti e tendenzialmente bugiardi, stretti attorno a una perdita comune, ecco la granitica figura del loro mentore, un uomo di mare che raramente mette le scarpe ai piedi e ha il motore delle sue navigazioni nelle braccia, "perché smettere di remare equivarrebbe ad ammettere che è finita". La sua figura, con quel sacco di sabbia che pare tempo che passa, funge da metronomo per tutti gli umori altalenanti del gruppo, e così come potrebbe assurgere a modello, o ispirazione, diviene di fatto il punto più lontano dalle esistenze dei vacanzieri compagni di vita, troppo impegnati a trovare il bandolo della matassa nel pieno della quotidianità, anche quando questa è costruita su egoismi messi in crisi soltanto da avvenimenti terribili e fuori dall'ordinario. Solo allora tutto passa in secondo piano, e gli amici trovano la forza del legame che li ha tenuti così vicini uno all'altro per tutti quegli anni, a dispetto di gelosie, segreti, tradimenti ed egoismi più o meno pronunciati. Come in una famiglia. Ed è sempre allora che quella sabbia, apparentemente simbolo di pace e tranquillità, diviene qualcosa di troppo lontano dalla loro voglia di vivere, di stare al centro del palco, di dare tutto il possibile e poi andarsene così, con il botto. Diviene l'àncora che è Vincent per Max. La speranza ritrovata di Marie. Il desiderio di dare tutto al mondo partendo da se stessi. Un generoso egoismo che unisca a noi le persone che amiamo. Uno spirito che travolge, e passa oltre i difetti del film di Canet. Una pellicola cui è difficile non voler bene.

Titolo originale: Les petits mouchoirs; Regia: Guillaume Canet; Sceneggiatura: Guillaume Canet; Fotografia: Christophe Offenstein; Montaggio: Hervé de Luze; Scenografia: Philippe Chiffre; Costumi: Carine Sarfati; Produzione: Les Productions du Trésor, Europa Corp., Caneo Films, M6 Films, Canal+, CinéCinéma, M6, W9, Cofinova 6, La Compagnie Cinématographique Européenne, Panache Productions; Distribuzione: Lucky Red; Durata: 154 min.; Origine: Francia, 2010

 


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