L'amore inatteso PDF 
Valentina Rossetto   

L'amore inatteso di Anne Giafferi racconta una vicenda autobiografica, la sua e del marito Thierry Bizot autore del best sellers Catholique anonymedi da cui è tratto il film. Il protagonista è Antoine (Éric Caravaca), avvocato quarantenne che conduce una vita normale e, a prima vista, appagante. Antoine sente che nella sua vita ci sono alcuni nodi irrisolti legati soprattutto al rapporto con il padre e il fratello Alain, ma tutte queste tensioni vengono fuori solo quando comincia a frequentare un gruppo serale di catechesi. Il titolo originale del film, Qui a envie d'être aimé?, è la prima domanda che il prete che conduce il gruppo fa alle persone che partecipano, secondo la regista una domanda "furba", fatta apposta per attirare l'attenzione delle persone, perché “tutti vogliono essere amati e molti pensano di non essere amati abbastanza dalle persone che gli stanno vicino”. Lo stesso si può dire per i personaggi del film: Claire, moglie di Antoine, si sente trascurata dal marito, Arthur, il figlio, ha un rapporto col padre fatto principalmente di rimproveri sulla sua condotta scolastica, Hortense, sorella di Antoine, incontra uomini che non la amano e con i quali ha relazioni fallimentari, oltre a essere anche lei vittima del comportamento del padre e di Alain. Per Antoine avvicinarsi a Dio vuol dire trovare una possibile soluzione a questa mancanza di amore, un slancio per stabilire nuovi rapporti con i propri famigliari.

L'amore inatteso è incentrato esclusivamente sul protagonista e sulla sua evoluzione esistenziale. Un percorso che per Antoine inizia con un invito a un incontro di catechesi da parte di un professore del figlio. Quasi costretto dalla buona educazione, va all'incontro e già dopo questo primo appuntamento comincia il suo avvicinamento a Dio e alla religione cattolica. Tuttavia, l'atteggiamento di Antoine resta sprezzante e con gli amici ironizza sulla sua esperienza prendendone le distanze. Per tutto il film vivrà la partecipazione alla catechesi e il suo interesse per la religione cattolica in maniera clandestina: compra la bibbia e la legge di nascosto in ufficio, non dice alla moglie che va agli incontri, tanto che lei sospetta che abbia un amante, quando in pasticceria incontra un'altro membro del gruppo, la cassiera, finge di non conoscerla. Solo con la sorella, l'unica persona da cui non si sente giudicato e che si dimostra disponibile e aperta all'ascolto, riesce a parlare di quello che gli sta succedendo. Un simile rapporto clandestino è suggerito anche dal titolo che Bizot ha dato al libro “cattolici anonimi”, quasi a sottintendere l'idea che andare agli incontri di catechesi sia come andare a confessare a un gruppo di persone qualcosa di autodistruttivo e condannato socialmente. Da un lato il comportamento di Antoine è motivato dall'atteggiamento della moglie e degli amici che considerano la religione poco più che una superstizione, quasi una regressione irrazionale, un punto di vista che una volta era anche il suo. La moglie pensa a una relazione extraconiugale e la conversione del marito viene vissuta con molta inquietudine, il rapporto “clandestino”di Antoine con Dio la destabilizza molto di più. Pensa che la loro vita cambierà radicalmente, come se il sentimento religioso non potesse convivere con la quotidianità. Dall'altro lato ci sono poi i molti pregiudizi che ruotano intorno al cattolicesimo, agli scandali che ormai fanno parte della cronaca ma che non hanno nulla a che vedere con il percorso personale di un credente. Una delle partecipanti alla catechesi, nel primo incontro, dice di voler tentare un avvicinamento alla religione anche se è prevenuta dalla condotta della chiesa in merito ai casi di pedofilia e dalle sue idee sull'aborto e i matrimoni gay. Il suo discorso rappresenta, seppur in maniera confusa e approssimativa, un atteggiamento verso la religione cattolica piuttosto diffuso e che la rende qualcosa di poco “presentabile”, alla quale è difficile aderire serenamente.

La conversione di Antoine lo porta ad affrontare i punti irrisolti della sua vita, a cercare un chiarimento con il padre e con il fratello, una nuova relazione con la moglie e, capendo di aver trascurato il figlio, fa un primo passo verso di lui per ricostruire il loro rapporto. Non si tratta di un percorso lineare in cui tutto, banalmente, si sistema con l'accettazione della fede. Nonostante gli sforzi, Antoine non riesce a comunicare davvero con il padre e soprattutto con Alain, che lo umilia e respinge violentemente. Il principale punto di forza de L'amore inatteso sta proprio in questa capacità di raccontare la storia di una conversione senza usare la religione come la soluzione a tutti i problemi. Anne Giafferi mette in scena la graduale presa di coscienza del protagonista con tutti i suoi dubbi in modo molto equilibrato, anche grazie all'ottima interpretazione di Éric Caravaca, fatta di sfumature e piccoli cambiamenti progressivi. Un percorso verosimile che lascia lo spettatore libero di giudicare da se quanto gli è stato mostrato, di farsi la propria idea.

 


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