Al cinema devono essere le immagini a parlare. Devono essere i sogni, le fantasie. Deve essere l'inconscio a manifestarsi finalmente agli occhi; noi che non lo percepiamo, al cinema lo possiamo ossarvare come si muove all' interno della nostra mente. Parlano i pensieri in relazione ai luoghi, ai ricordi di essi. E come i ricordi, al cinema anche le immagini possono sgretolarsi, frammentarsi, come una casa, che crolla, la vedo, come ho sentito crollare un ricordo che ho voluto dimenticare. Al cinema ho visto un film che parla dei ricordi, con i ricordi. The Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Al cinema ho visto, e l'ho sentito, l'ho provato, cosa accadrebbe se decidessi di cancellarti, di decidere che non ci siamo mai conosciuti. La rabbia, la tristezza fanno troppo male, mi fanno rinunciare al tuo ricordo per sempre. Non facciamo mai a meno di ferirci a vicenda, io con la mia noia, la mia malinconia, tu con le tue fissazioni ridicole e la tua amarezza. Mi hai lasciato, e ora voglio solo dimenticarti. Per sempre. Al cinema l'ho fatto. Mi sono addormentata, perchè il regista/dottore cancelli tutti i pezzi di te, li metta via, nella pellicola da bruciare; ho buttato i disegni, i regali, le foto, le lettere, in un sacco nero della spazzatura. Al cinema ho trovato un dottore netturbino. Ma nei miei sogni,quelli dentro a un film, ho cambiato idea. Sono tornata indietro nel tempo, e l'ho rivissuto. Lontano dagli ultimi ricordi, pieni di errori e di incomprensioni, ti ho ritrovato. In quelli che no, questi no, lasciatemeli, non li cancelli dottore. In quei ricordi dove eravamo insieme, non posso rimanere sola all' improvviso. Al cinema ti ho rincorso nella mia mente, e ti parlavo come se fossi veramente lì. Ti ho pregato di rimanere nei miei ricordi, anche se mi avevi fatto soffrire, anche se avrei voluto dimenticare. Tutto intorno cadeva a pezzi. Ti ho portato in un ricordo lontano, perchè nessuno potesse trovarci, perchè non riesca più a dimenticarti. Alcuni li ho confusi: si è messo a piovere nella nostra camera e ho assaggiato la pioggia come facevo da piccola; ci siamo ritrovati sulla spiaggia, quella spiaggia dove ci siamo conosciuti e dove forse un giorno ci rincontreremo; ti ho portato dove ancora non c' eri, ma avrei avuto bisogno di te. Ma intanto tutto sta sparendo, lo vedo qua al cinema come nella mia testa. Ci siamo lasciati trasportare dalla pigrizia di non volerci pensare più a quel dolore, ma non ci siamo resi conto di quello che ci è rimasto della nostra storia: momenti che è valsa la pena di essere stati vissuti, e che vanno conservati al riparo dal dottore di questo film, che si porta via tutto, si porta via noi. Tutti gli altri possono anche sparire dai miei ricordi e dalle immagini del film, pezzi di fotogramma che si sbiadiscono, e non ci sono più; ma tu ti prego, resta con me. Facciamo finta che, anche se solo qua, nella mia testa, con la mia immaginazione, la mia e quella del regista, facciamo finta che la fine sia stata diversa. Salutiamoci qua, nel primo ricordo, quello più innocente, quello più vero. Almeno qui, cercherò di ricordarti. E se ti rincontrassi? Ti riconoscerei? Mi rinnamorerei di te? Faremo di nuovo le stesse cose insieme? Probabilmente si, inconsapevolmente si, si può ricominciare da capo, se vuoi. Probabilmente si faranno gli stessi errori, si cadrà nelle solite colpe, ci si stancherà l'uno dell' altro, come è già successo prima di questa storia. Ma possiamo ricominciare. Almeno al cinema.
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