Tra i lungometraggi più interessanti del concorso 2002 del Torino Film Festival - 20° Cinema Giovani, c'è questa pellicola del regista cingalese Asoka Handagama (1962), a cui la giuria ha assegnato una Menzione speciale, e che ha inoltre ricevuto il Premio del pubblico. Tani Tatuwen Piyabanna (tradotto, Volare con un'ala sola) non è semplicemente una versione di Boys don't cry con influssi bollywoodiani, ma anche un fotoromanzo animato d'autore. Fotoromanzo perché le parole sembrano stamparsi sullo schermo, allo spettatore non è mai concessa la visione della faccia, né tanto meno della bocca, di chi le pronuncia, così le reazioni espressive dell'ascoltatore di turno vanno a occupare il centro della vicenda. La qualità casereccia dell'audio in qualche modo legittima questo attributo "fotoromanzesco" del film.
Asoka Handagama, che oltre a dirigere questo suo quarto lungometraggio ne ha scritto soggetto e sceneggiatura, va considerato ad ogni modo un autore di rilievo: quando si fa riferimento a Bollywood si mette in conto anche l'imprescindibile presenza del kitsch (e non trash, come si legge nella breve nota del programma ufficiale del festival), ma il pregio di questo regista è quello di aver dato vita comunque a un film di denuncia sociale senza tralasciare una coraggiosa vena satirica.
Negli ultimi anni non è certo la prima volta che i cineasti di questa zona d'Oriente trattano, nei film realizzati anche per il mercato internazionale, la difficile situazione delle donne (vedi Fire di Deepa Mehta ma anche Monsoon Wedding di Mira Nair); Handagama lo fa fondendo nella vicenda più situazioni esplosive con uno stile che, da questa parte dell'Occidente, appare certo originale. Si può intuire che il suo punto di vista maschile si senta poco anche grazie all'apporto della moglie, l'attrice Anoma Janadari, a cui ha affidato il difficile ruolo principale (la giuria tra l'altro ha menzionato "la forza interpretativa della protagonista femminile") e che presumibilmente lo ha aiutato a definire per il grande schermo questa storia basata su un reale fatto di cronaca.
Purtroppo la speranza di vedere questo film distribuito in Italia sembra vana ma, in caso positivo, bisognerebbe, più di altre volte, opporsi a una versione doppiata: il sottofondo sonoro, il timbro delle voci, il fragore delle risate affiancato con efficacia ai sorrisi da lei accennati, sono tutti elementi che ben si coniugano con le espressioni degli attori, creando un'atmosfera filmica piena di contrasti, accattivante.
|