I morti vanno di fretta PDF 
Davide Vanni   

Irene guida il suo camion lungo le strade della costa galiziana alla ricerca di un carico di frutti di mare. Questo viaggio, apparentemente semplice, si trasforma però in una piccola odissea meta-umana quando su di un ponte il camion si ferma. La vita di Irene, finora senza grandi scosse o avvenimenti, diviene parte integrante di un dramma surrealista, la scintilla generatrice del tutto. Lei e il suo camion diventano l’ostacolo insormontabile del normale accadere della vita di Farino del Mar, un piccolo paese affacciato sulla costa settentrionale della Spagna. Quello, infatti, è il giorno in cui gli abitanti vanno a dare l’ultimo saluto a Candido, un vecchio marinaio e artista del paese. L’avvenimento, la strada bloccata, impedirà agli abitanti di celebrare gli onori funebri, costringendoli a trasportare il feretro con il corpo di Candido in una casa, dove sarà vegliato sino alla risoluzione del problema. Intanto il tempo dell’attesa permetterà a Irene di conoscere tutto il piccolo mondo di Farino, i suoi segreti e le sue manie.

Angel de la Cruz, architetto approdato al grande schermo di recente, ha già nel suo curriculum due Goya per aver diretto insieme a Manolo Gomez Il bosco animato (2001) e Il sogno di una notte di San Giovanni (2005). Dopo di allora il regista galiziano ha deciso di affrontare la nuova esperienza del lungometraggio, lavorando con attori in carne ed ossa. “Non ho nessuna intenzione di tornare all’animazione”, dirà in un’intervista, “in tutti questi anni mi è mancato il momento comunicativo e relazionale con gli attori. Tutto è più fluido, personale, immediato. Invece, per dare un’espressione a un personaggio dell’animazione hai bisogno di molto tempo e lavoro, e devi parlare con tutti gli animatori”. Los muertos van deprisa è un film che ben rappresenta i riti e le credenze della Galizia tradizionale, terra in cui le famiglie tengono il conto delle persone che assistono ad un funerale. Si potrebbe affermare che la dinamica emotiva ruoti completamente attorno al vissuto della gente durante il triste evento, esacerbato dall’imprevisto, dall’elemento esterno che porta a galla ciò che di non detto accade quotidianamente nella regione, quasi fosse sempre necessaria la presenza di uno straniero affinché le cose si mostrino per quello che sono nella loro natura visibile. E così le persone finiscono con l'esprimere il proprio sentimento facendolo uscire dalla dura corazza dell’apparenza quotidiana, rinunciando alla pacifica convivenza e mettendosi finalmente in gioco.

Il grande merito di Angel de la Cruz sta appunto nell’aver utilizzato la tradizione popolare di una regione, la Galizia,, per uscire allo scoperto e conferire alla particolarità (un funerale) il carattere universale che lo sottende (emozioni, sentimenti e realtà). Tuttavia, il grande potenziale umano e narrativo non viene sfruttato fino in fondo e le emozioni non raggiungono le vette attese, perdendosi un poco nella bonaccia che a tratti blocca il ritmo degli eventi e del tempo, che sembrano dilungarsi eccessivamente. Un film di genere, un noir-grottesco che segue la tradizione spagnola, special modo galiziana, dove il dramma e il comico si alternano piacevolmente, ma senza raggiungere qui apici coinvolgenti e indimenticabili.

TITOLO ORIGINALE: Los muertos van deprisa; REGIA: Angel de la Cruz; SCENEGGIATURA:  Angel de la Cruz; FOTOGRAFIA: Suso Bello; MONTAGGIO: Mercedes Alted; MUSICA: Arturo Kress; PRODUZIONE: Spagna; ANNO: 2008; DURATA: 104 min.

 


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