Chiara Magri e il Dipartimento di Animazione della S.N.C. PDF 
di Fulvio Montano e Mauro Brondi   

Trasferito lo scorso anno direttamente dalla capitale, il Dipartimento di Animazione della Scuola Nazionale di Cinema è strutturato come un vero e proprio campus, riprodotto in piccole dimensioni.
Situata ad una considerevole distanza dell'area metropolitana di Torino e splendidamente sospesa tra le colline e gli orti sperimentali dell'Istituto Agrario Bonafus di Chieri, la scuola ha da poco avviato il suo primo anno di attività con un'unica classe di tredici studenti provenienti un po' da tutta Italia. A regime la scuola avrà tre classi, una per ogni anno di corso e sfornerà circa 18 diplomati l'anno.

Effettonotte ha incontrato Chiara Magri, coordinatrice del Dipartimento, che ci ha mostrato la scuola e le attività che vi si svolgono.

L'interesse della nostra scuola è tutto rivolto a potenziare un settore, come è quello dell'animazione, che negli ultimi anni ha avuto un forte sviluppo a livello internazionale e ha delle buone prospettive a livello nazionale, anche se ancora tutte da verificare.

All'interno del corso di Animazione, postdiploma e rivolto a ragazzi dai 18 ai 26 anni, sono attivati tre indirizzi: uno più centrato sulla computer animation, uno indirizzato verso l'animazione classica ed i suoi linguaggi di genere e uno trasversale agli altri due sull'animazione d'autore.

I corsi hanno lo scopo di preparare dei registi, non dei tecnici, persone che abbiamo una preparazione di base soddisfacente e che siano comunque in grado di maneggiare i software più utilizzati nel campo dell'animazione anche sul web.
Ci sono corsi di sceneggiatura seriale, di regia orientata all'animazione, musica, e naturalmente c'è l'argomento montaggio. Dopo due anni di corso, impegnano il terzo nella produzione del loro film di diploma.

Spesso chi ha realizzato cortometraggi al Centro ha avuto poi problemi per la circuitazione e più volte è capitato che molti film non si vedessero nemmeno ai festival. Voi pensate in qualche modo di valorizzare il lavoro dei vostri diplomati?

Anzitutto abbiamo in mente di creare dei mini master postdiploma, magari in collaborazione con Roma e con alcuni dei soggetti produttivi del mercato italiano e poi, per quanto riguarda la distribuzione dei lavori dei ragazzi se ne occuperà l'ASIFA, di cui io tra l'altro faccio parte.

Vuole parlarci delle attività principali che svolge?

L'ASIFA è un'associazione culturale che si occupa di valorizzazione del cinema d'animazione. È nata a Torino, anche se ha lavorato molto altrove, dedicandosi soprattutto alla promozione dei progetti e alla ricerca dei finanziamenti. L'ASIFA dispone di un archivio con molte opere, al momento chiuso al pubblico ma che pensiamo di riaprire a breve, e patrocina due dei più importanti festival di animazione italiani: Positano e Roma.
Dopo l'esperienza della Lanterna Magica, il mercato è un po' migliorato ed abbiamo così potuto tornare a dedicarci agli scopi principali dell'associazione, ad esempio con una serie di incontri alla Galleria di Arte Moderna sull'animazione, che organizziamo da ormai quattro anni.

Non potrà negare che il fatto di trasferire la Scuola di Cinema qui a Torino sia una scelta chiaramente inserita tra le iniziative di Comune e Provincia volte a creare un cosiddetto Sistema Cinema che rinnovi l'assetto produttivo della città. Qual è la sua idea riguardo a Torino come città del cinema?

Nonostante la didattica continui a far capo a Roma, la costituzione di questo campus è merito della Regione Piemonte e del suo tempestivo intervento al momento di scegliere dove decentrare alcuni dei corsi del Centro e per questo il nostro giudizio dal punto di vista dell'animazione è ottimo. Per noi c'è stata apertura enorme da parte della città di Torino, della regione e anche del Museo del Cinema, che ha avuto il merito di organizzare una bellissima retrospettiva sulla animazione polacca. Una cosa che non si vede nemmeno ai festival.
Non dimentichiamo che Torino è la città della Lanterna Magica, l'unica ad occuparsi di storia dell'animazione istituendo dei corsi all'università.

A livello nazionale, dopo tutto, la situazione del cinema di animazione sembra far sperare bene per il futuro, no?

Dopo il periodo d'oro del Carosello, in Italia non si è fatto più nulla, tanto che la televisione pubblica ha continuato a comprare animazione dall'estero, prima giapponese a poi americana. Solo negli anni Novanta con il programma Media della CEE si è usciti dall'impasse.
Da dieci anni la Rai ha cominciato a produrre, pensando al cartone animato soprattutto in funzione formativa, tanto che negli ultimi bilanci viene destinata una quota fissa a tali produzioni.
Gli interlocutori ed i produttori di animazione rimangono comunque pochi ed episodi comunque utili come La gabbianella ed il gatto... rischiano di creare aspettative sproporzionate alla realtà italiana. Per questo il nostro rimane un progetto tutto sommato piccolo, ma in linea con le potenzialità di assorbimento del mercato e i circa 18 allievi che formeremo ogni anno avranno prospettive di lavoro di dimensione per forza europea.

 

Effettonotte approfitta dell'occasione anche per scambiare quattro chiacchiere con Alfio Bastiancich, vice direttore del Dipartimento e responsabile Rai del settore animazione.

Noi avevamo un corso di Animazione a Roma, che come tutti gli altri del Centro nasceva da una matrice sperimentale, e aveva l'intento di formare principalmente degli autori di animazione. Con la costituzione di un Dipartimento arriveremo ad avere 50/60 studenti, suddivisi nei tre anni di corso, proiettati verso il mondo del lavoro grazie alla loro capacità di raccontare storie.

Il mondo dell'animazione italiana è in una specie di crisi di crescita. Se fino a qualche anno fa esistevano autori-artigiani che producevano principalmente su committenza, dal 1995 l'impegno della Rai e della Medusa ha dato una brusca accelerata al mercato, tanto che anche i produttori di pubblicità si stanno lentamente trasformando.
Il problema, tuttavia, rimane quello di creare una continuità produttiva che persista alla fine di ogni progetto. Milano, storicamente, rimane la realtà più importante, ma parallelamente si stanno sviluppando altri poli, come Torino, che grazie alla Scuola di Animazione ed al Multimedia Park è all'avanguardia in Europa.

 

Le immagini che corredano questo articolo sono tratte da lavori di Alice Lia e Marco Marchetti, entrambi prodotti dalla S.N.C. Dipartimento di Animazione.

 


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