Un giorno questo dolore ti sarà utile PDF 
Valentina Rossetto   

Da qualche tempo, soprattutto dopo il grande successo commerciale de La ricerca della felicità di Gabriele Muccino, l'industria cinematografica americana sembra scommettere maggiormente sui registi italiani. Così, dopo Muccino (che sta terminando il suo secondo film americano, Playing the Field) e Sorrentino, anche Faenza torna a girare negli States, a trent'anni di distanza da Copkiller. Il suo secondo film americano è ancora una volta ambientato a New York. Qui vive James, il protagonista di Un giorno questo dolore ti sarà utile, che sta attraversando il difficile momento dell'adolescenza. Il ragazzo si è appena diplomato e i genitori si aspettano che vada all'università ripercorrendo la loro strada e realizzando il modello di successo che hanno pensato per lui. Solo che James non vuole affatto proseguire gli studi e si trova per questo a scontrarsi con la famiglia, che lo tratta come se fosse un “diverso”, un disadattato. Solo la nonna anticonformista e di più larghe vedute comprende il suo disagio e lo sostiene nelle sue scelte. Per queste ragioni, i genitori pensano di mandarlo in analisi, anzi di affiancargli una “life coach”, che in realtà non farà che spingere James a proseguire la sua personale ricerca di realizzazione.

Un giorno questo dolore ti sarà utile è tratto dall'omonimo romanzo di Peter Cameron. Faenza se ne assicurò i diritti subito dopo la pubblicazione, colpito soprattutto dal protagonista e dal modo in cui viene raccontato il suo difficile rapporto con la realtà famigliare e sociale. Per anni Faenza cercò di assicurarsi i diritti per l'adattamento cinematografico de Il giovane Holden di Salinger, ma lo scrittore glieli rifiutò, come fece con molti altri registi. Faenza dichiara in più interviste che nell'opera di Cameron ha trovato le stesse tensioni che attraversano quella di Salinger, riuscendo quindi a portare sul grande schermo quel nucleo di temi che hanno catturato il suo interesse da sempre. Afferma il regista: “Della storia mi interessa molto il contrasto fra il mondo degli adulti e quello dei giovani. Qui il protagonista viene visto come un disadattato semplicemente perché non accetta di conformarsi alle regole comuni, ma la verità è che sono gli altri a non essere normali. Mi interessa raccontare di un mondo, ormai del passato, che sta andando a rotoli, e di un mondo più giovane che fatica a emergere ma che è l'unico capace di cambiare le cose. Trovo che James sia in un certo senso un antesignano degli indignados di oggi”.

La colonna portante del film, come già del romanzo, è inevitabilmente la figura di James. Un giorno questo dolore ti sarà utile è il racconto in prima persona dei dubbi e delle incertezze che lo assalgono dopo il diploma, della sua volontà di intraprendere una strada diversa rispetto a quella dei genitori. Il ragazzo, infatti, non vuole continuare a studiare ma ritirarsi nel centro degli Stati Uniti e fare l'artigiano, lontano dall'ambiente newyorkese un po' snob e artificiale in cui è cresciuto. Tuttavia, le sue posizioni, i suoi tormenti, le sue paure e indecisioni, non sono resi pienamente nel film, e l'interpretazione di Toby Regbo ci restituisce invece un personaggio bidimensionale lontano sia dall'amara ironia de Il giovane Holden sia dall'impegno e dall'attivismo degli indignados citati da Faenza. Nonostante si rivolga continuamente al pubblico con un fiume ininterrotto di parole (anche se una delle sue prime affermazioni nel film è “parlare mi piace poco”), James non riesce davvero a coinvolgere lo spettatore, a renderlo partecipe dei suoi dubbi, che anzi, molto spesso, appaiono il frutto della ribellione superficiale di un adolescente ricco e viziato. Ed è proprio la scarsa profondità del protagonista il primo problema del film, che mancando di questa colonna portante non riesce a tenere insieme tutti gli altri elementi che lo compongono.

I personaggi che ruotano intorno a James soffrono della stessa inconsistenza, avvicinandosi spesso allo stereotipo. La madre Marjorie (Marcia Gay Harden) lavora in una galleria d'arte (lavoro newyorkese per eccellenza) dove si espongono bidoni della spazzatura, ha alle spalle una serie di matrimoni, l'ultimo celebrato a Las Vegas (dove altrimenti?) con Barry (Stephen Lang) dal quale divorzia dopo soli tre giorni. Il padre Paul (Peter Gallagher) è un avvocato di successo che esce solo con donne giovanissime e che sta per farsi una plastica facciale, secondo un modello di narcisismo maschile molto diffuso. La sorella Gillian (Deborah Ann Woll) è una ragazza piena di sé e superficiale, che esce con uomini che potrebbero farle da padre, anche in questo caso secondo uno stereotipo abbastanza diffuso. Così la nonna di James (Ellen Burstyn), che non si discosta da modelli già visti e parla al nipote con frasi fatte e un po' scontate. Faenza non vuole certo fare la caricatura di una famiglia newyorkese, e infatti non si spinge nel grottesco, ma non gli riesce neanche una rappresentazione realistica. Si pensi, per contrasto, alla famiglia protagonista di Paradiso amaro di Alexander Payne, in cui ritroviamo certo qualche elemento tipico, riscattato però da una rappresentazione delle dinamiche tra i componenti molto più profonda, umana e verosimile.

Un giorno questo dolore ti sarà utile aveva tutte le carte in regola per diventare un buon film, a cominciare dal romanzo da cui è tratto, un best seller internazionale tutt'altro che superficiale. Si avvale poi di un cast solidissimo (Lucy Liu, Stephen Lang) e di una produzione che è il frutto della collaborazione di importanti professionisti americani e italiani. Eppure il risultato finale è un film che si occupa solo della superficie delle cose, che non le fa mai veramente sue. La messa in scena di Faenza non presenta nessun momento originale e nessuna scelta registica forte, così il film scorre via lasciando ben poco del suo passaggio.

Titolo originale: Un giorno questo dolore ti sarà utile; Regia: Roberto Faenza; Sceneggiatura: Roberto Faenza, Dahlia Heyman; Fotografia: Maurizio Calvesi; Montaggio: Massimo Fiocchi; Scenografia: Tommaso Ortino; Costumi: Donna Zakowska; Musiche: Andrea Guerra; Produzione: The 7th Floor, Four of a Kind Productions, Jean Vigo Italia, Rai Cinema; Distribuzione: 01 Distribution; Durata: 98 min.; Origine: Italia/USA, 2011

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.