Tre amici - prototipi dell’adolescente medio statunitense (il bello superficiale, lo sfortunato introverso e il più popolare della scuola) -, il ritrovamento di un misterioso corpo iridescente e pulsante - forse alieno?- e la conseguente scoperta di aver sviluppato dei superpoteri (telecinesi, forza sovraumana, levitazione e tutto il repertorio classico), la ricerca e lo studio per imparare a conoscere e dominare queste nuove capacità e la corruzione dell’animo che la consapevolezza del “potere” determina in chi sviluppa la graduale coscienza di essere un superpredatore tra i superpredatori. Questo il nucleo attorno a cui si sviluppa Chronicle, ultimo esempio di film low budget girato interamente in digitale seguendo il filone della docu-fiction e perseguendo l'improbabile impresa di essere testimonianza diretta di un “fatto” reale, simulando la veridica imperfezione di un filmato amatoriale.
Nulla di nuovo, dunque, nel buio della sala, considerato che la pellicola segue pedissequamente il filone inaugurato nell’ormai lontano 1999 da The Blair Witch Project, seguito da Il libro segreto delle streghe: Blair Witch 2 e, successivamente, su quella stessa scia, dai vari Cloverfield, Paranormal Activity e via discorrendo. Fino a questo ultimo, tragico, esempio. Cercare di analizzare Chronicle, soffermarsi sulla sua regia, sulla fotografia, sulla sceneggiatura o sulla recitazione, insomma tentare di adottare un approccio critico nella maniera classica, nel caso di questa pellicola, presupporrebbe quegli stessi superpoteri che sviluppano i tre protagonisti, data la sua pochezza. Chronicle non è fiction, non è docu e non è reality, a volte pare voglia virare al comics, giacché qui e là la parabola dei tre ricorda quella dei vari supereroi Marvel, ma sembra solo perchè non ne possiede la dignità pop. Alla fine, rimane un ibrido sterile e malriuscito, come tutti gli ibridi. Probabilmente nell’era just in time dei social network, laddove la nostra intera esistenza è essa stessa un reality fatto di Facebook, Pinterest, Twitter e Instagram, oggi che la notizia è vissuta e metabolizzata ancora prima che si sia realmente consumata, insomma in quest'epoca che non è più di voyeurismo estremo ma addirittura di esibizionismo high-tech, il meccanismo che dieci anni fa fece esplodere il fenomeno The Blair Witch Project è ormai anacronistico. Raccontare il paranormale simulando il reale non è più interessante e nulla lascia allo spettatore se non, negli esempi più riusciti, una scarica di adrenalina paragonabile a quella sentita nei primi dieci secondi successivi a un giro sulle attrazioni più estreme di Gardaland.
Pensare che lo spettatore, oggi, possa essere interessato a una pellicola che si impegna a simulare una realtà - ancorché fantascientifica -, è paradossale e semplicistico, laddove nel buio della sala chiunque potrebbe, in quello stesso momento, girare un filmato amatoriale che abbia come protagonista se stesso mentre guarda un film che emula un filmato amatoriale, comunicando con gli amici che stanno assistendo alla proiezione di quella stessa pellicola dall’altro capo del mondo, e montando il proprio girato con quello degli amici in un unico filmato, e tutto questo nell’arco di tempo che occupa la proiezione e senza nemmeno avere i superpoteri! E nemmeno possiamo dire che sia, se non addirittura originale, almeno di medio interesse il messaggio che sottende alla trama e che invita, in modo anche qui semplicistico e adottando una divisione manichea tra buoni e cattivi, a riflettere sull'importanza di usare con oculatezza il potere - qualsiasi esso sia -, perché davvero questa solfa c’è stata presentata in tutte le salse. In ultima analisi, e per dirla mutuando le parole da uno spettatore che sedeva una fila dietro la mia, Chronicle è “il tempo peggio impiegato della vita mia!”.
Titolo originale: Chronicle; Regia: Josh Tranks; Sceneggiatura: Max Landis; Fotografia: Matthew Jensen; Montaggio: Elliot Greenberg; Scenografia: Stephen Altman; Costumi: Dianna Cilliers; Produzione: Davis Entertainment, Adam Schroeder Productions, Film Afrika Worldwide; Distribuzione: 20 Century Fox Italia; Durata: 84 min.; Origine: USA/Gran Bretagna, 2012
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