The Informant! PDF 
Michele Segala   

Soderbergh è uno strano genere di regista. A metà strada tra l’autore e l’artigiano, imbevuto della storia del cinema come molti dei (più colti) colleghi della sua generazione, sembra azzerare la sua carriera ad ogni sua nuova pellicola: dal debutto con quel Sesso, bugie e videotape, che gli meritò subito la Palma d’Oro a Cannes, ha fatto seguire una serie di film che spaziano dal commerciale (la trilogia di Ocean, Out of Sight), al cinema d’essai e cinefilo (Traffic, il remake di Solaris), giù fino allo sperimentale (Bubble, Full Frontal), con più o meno successo di critica e di pubblico. Senza dimenticare il suo ruolo da produttore che, soprattutto quando compiuto spalla a spalla col sodale Clooney, ha dato buon frutto con film spesso distanti dai gusti dal pubblico più generalista, e dall’afflato decisamente politico, Syriana e Good Night and Good Luck su tutti.

Con questo suo ultimo capitolo da regista, The Informant!, non si distanzia dalla sua regola di scompigliare le carte nel mazzo dopo ogni suo film: dopo l’epico biopic storico su Ernesto Guevara, mette in piedi un film a prima vista scanzonato, basato sulla vera storia di un informatore dell’FBI con un’incontrollabile pulsione verso la menzogna. Mark Whitacre, biochimico di successo tra i dirigenti della ADM (azienda che produce quei derivati del mais che si ritrovano come ingredienti di migliaia di prodotti) decide di svelare ad una agente dell’FBI come la sua ditta, di fatto, sia colpevole di una cospirazione di mercato ai danni dei consumatori. Man mano che la storia si dipana le “verità” rivelate da Whitacre diventeranno via via sempre meno credibili e meno distinguibili dalla fantasia.

The Informant! è un film narrato con un piglio leggero e a tratti straniante per l’inserimento della voice-over di Whiteacre, che sottolinea lo svolgimento di un’azione con l’entusiasmo di un bambino, o addirittura divagando completamente dal contesto: con un atteggiamento perennemente infantile si compiace  di quel che gli passa per la mente, a dispetto della serietà o della gravità della situazioni in cui si trova. Il che, a ben vedere, ne fa un parente stretto (e psicotico) di un altro inguaribile bugiardo del cinema americano degli anni Duemila, il Frank Abagnale di Prova a prendermi: ma se Abagnale era un bugiardo consapevole e viveur che puntava verso la (sua idea di) felicità, Whiteacre invece è un goffo ammasso di contraddizioni che mente non per facilitarsi la vita (o rendersela migliore), ma piuttosto per complicarsela (e rendersela peggiore). E nel farlo fa emergere l’inadeguatezza delle persone che lo circondano: dai federali, agli avvocati, alla sua stessa famiglia, nessuno sembra essere in grado di trovarsi a suo agio nel proprio ruolo, in quanto tutti troppo rigidi nelle proprie posizioni: la moglie lo spinge a svelare tutto in nome di un’idea di onestà che esiste solo di facciata, gli avvocati sono convinti di poter gestire ogni problema con lucidità, ma soprattutto i due agenti federali, ai quali non pare vero di aver trovato (finalmente) “un uomo onesto…” disposto a smascherare ciò che di marcio sta dietro la propria azienda. Ecco, The informant! gioca le sue carte migliori proprio quando Soderbergh dipinge la naiveté dei due agenti: quasi usciti da un film anni Sessanta, in particolare il personaggio di Shepard, interpretato (splendidamente) da Scott Bakula, si ritrovano talmente immersi nel mondo immaginario di Whitacre che non si riesce a non provare tenerezza per loro e per la loro dedizione all’immagine che si sono creati del loro informatore: nel portafoglio custodiscono gelosamente una foto di lui e della sua famiglia per ricordarsi “che sono persone vere”…

The Informant! è un film di sottigliezze, insomma, che prende gioco in continuazione ciò che viene percepito come “normale”, mentre si fa beffe, non troppo diversamente da Burn After Reading dei Cohen, del giochino comodo a molto cinema in cui spie e detective sono uniformemente intelligenti, belli, e più furbi di tutti. Al contrario, nella pellicola di Soderbergh il protagonista che mette in scacco una buona parte dell’apparato di giustizia americano è uomo grigio dal fascino nullo, che si muove come un equilibrista all’interno di un continuo (ma allegro) gioco al massacro per individuare se qualcuno di intelligente alla fine rimarrà. E se saprà distinguere quale sia la verità.

TITOLO ORIGINALE:  The Informant!; REGIA: Steven Soderbergh; SCENEGGIATURA: Scott Z. Burns; FOTOGRAFIA: Steven Soderbergh; MONTAGGIO: Stephen Mirrione; MUSICA: Marvin Hamlisch; PRODUZIONE: USA; ANNO: 2009; DURATA: 108 min.

 


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