Gianni Di Gregorio PDF 
Anna Barison   

Dopo il successo in Italia, in questi giorni il suo film Pranzo di Ferragosto sta viaggiando moltissimo in giro per i più importanti festival del mondo. Che accoglienza ha ricevuto?
È vero, sto viaggiando molto in questi mesi e non mi sono ancora abituato a tutti  questi spostamenti. Mi hanno invitato ovunque: al Festival di Rio De Janeiro, a Londra, Lisbona, Tokio. Sono appena tornato da Tokio dove il film è stato accolto benissimo, è piaciuto davvero molto e il pubblico giapponese ha riso per tutto il film. Anch’io ridevo, ma per un motivo diverso… c’erano i sottotitoli in giapponese, gli ideogrammi verticali per intenderci, mi sembrava una cosa assurda! Il film, grazie a questi festival, è stato venduto in dodici paesi, e per me la maggiore soddisfazione è il fatto che non è un’opera amata solo dal pubblico, che ride e si diverte ad ogni proiezione, ma anche dalla critica, che l’ha riconosciuto come un film valido.

Il motivo più evidente di questo successo, a mio avviso, sembra essere il linguaggio popolare, un linguaggio che affonda le sue radici nella commedia popolare del dopoguerra, per arrivare ai giorni nostri intatto o forse attualizzato…
Mi fa piacere che lo dici, perché prima che il film uscisse nelle sale andavo dicendo ai miei amici che avevo girato un film popolare, il cui fruitore ideale era proprio il pubblico di tutte le estrazioni sociali. Infatti, questo è un film del “popolo” e quando l’ho fatto vedere ad alcuni miei amici, che non sono artisti, ma anche, se vogliamo, gente umile, l’hanno apprezzato molto perché rispecchiava il loro spirito. Posso capire l’interesse della critica, ma sono rimasto molto stupito che anche il pubblico lo amasse così tanto, vuol dire che ho trovato il linguaggio giusto.

Il suo film è un’opera che affronta i temi della vecchiaia e delle difficoltà economiche con una freschezza e un’ironia autentiche, in cui la speranza, nonostante tutto, arriva e conclude idealmente il film…
Questa speranza me l’hanno data le signore protagoniste. Loro mi hanno regalato una grande vitalità: dopo le riprese, per esempio, io ero distrutto, ma loro no, volevano a tutti i costi andare avanti. Ho scoperto in loro una voglia di vivere e una forza immense, che mi hanno veramente stupito.

Come ha scelto le protagoniste?
Una la conoscevo già: Grazia, una mia zia di novant’anni. La mamma Valeria, invece, è un’amica di famiglia. È anche amica di Matteo Garrone, e ha recitato in "Estate romana". La cosa che mi ha impressionato in lei è il fatto che in quel film dovesse dire solo una battuta e, invece, alla fine, ha detto duemila parole, si è proprio scatenata, facendo uscire tutta la sua verve. Per questo ho deciso di portarla nel mio film. Le altre due signore, invece, la mamma dell’amministratore Marina e Maria, le ho trovate al centro anziani dove avevo affisso un manifesto con scritto: “Si cercano attori dagli 85 anni in su”… che poteva sembrare anche comico, ma in moltissimi hanno risposto.

Visto che non erano attrici professioniste, come ha cercato di dirigerle per farle sembrare così vere e spontanee?
Le ho lasciate molto libere, assecondandole e seguendo i loro umori. Ho cercato di farle esprimere con il loro linguaggio e i loro gesti per cercare una naturalezza e una spontaneità che altrimenti non avrei trovato. Infatti hanno funzionato bene, anche perché era quasi impossibile tenere a bada quattro signore così!

La sceneggiatura di Pranzo di Ferragosto com’è nata?
Ho lavorato per diversi anni a questa sceneggiatura, che era molto solida e ben definita prima dell’inizio delle riprese. Poi, durante la lavorazione, l’abbiamo messa da parte per seguire in maniera più spontanea le protagoniste, che con la loro personalità molto forte hanno trascinato il film verso l’autenticità assoluta. È stato un vero e proprio work in progress sul set a seconda delle intuizioni e delle improvvisazioni del momento.

Lei è un caro amico di Matteo Garrone, oltre che suo sceneggiatore. Com’ è stato invece Garrone nelle vesti di produttore?
È stato un produttore che ha “osato” parecchio. Molti produttori non erano interessati al progetto, visto l’argomento piuttosto inusuale, ma lui ha avuto coraggio, anche e nonostante il budget ridotto. Matteo mi ha dato consigli utilissimi e ha spinto molto il film, anche se in quel periodo stava girando "Gomorra" ed era molto impegnato.

Per il futuro ha in mente nuovi lavori come regista?
Ora sono molto impegnato in questi viaggi e la mia mente non ha spazio nè tempo per pensare ad altro. Vorrei fermarmi a pensare perché in questo momento non ho niente di concreto su cui lavorare. Sicuramente mi piacerebbe fare un altro film da regista e spero di “abbandonarmi” al più presto all’idea giusta…

 


#01 FEFF 15

Il festival udinese premia il grandissimo Kim Dong-ho! Gelso d’Oro all’alfiere mondiale della cultura coreana e una programmazione di 60 titoli per puntare lo sguardo sul presente e sul futuro del nuovo cinema made in Asia...


Leggi tutto...


View Conference 2013

La più importante conferenza italiana dedicata all'animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: View Award, View Social Contest, View Award Game e ItalianMix ...


Leggi tutto...


Milano - Zam Film Festival

Zam Film Festival: 22, 23 e 24 marzo, Milano, via Olgiati 12

Festival indipendente, di qualità e fortemente politico ...


Leggi tutto...


Ecologico International Film Festival

Festival del Cinema sul rapporto dell'uomo con l'ambiente e la società.

Nardò (LE), dal 18 al 24 agosto 2013


Leggi tutto...


Bellaria Film Festival 2013

La scadenza dei bandi è prorogata al 7 aprile 2013 ...


Leggi tutto...


Rivista telematica a diffusione gratuita registrata al Tribunale di Torino n.5094 del 31/12/1997.
I testi di Effettonotte online sono proprietà della rivista e non possono essere utilizzati interamente o in parte senza autorizzazione.
©1997-2009 Effettonotte online.