Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni PDF 
Caterina Rossi   

“La vita è una favola piena di rumore e di furore, che alla fine non significa nulla”. Il nuovo film scritto e diretto (ma non interpretato) da Woody Allen prende avvio parafrasando una citazione, tratta dal Macbeth di William Shakespeare, che già contiene il percorso di disillusione attraversato dai personaggi in una storia non del tutto originale, qui riproposta con uno spiccato retrogusto amaro.

Helena (Gemma Jones) affronta con fatica la separazione in età senile dal marito Alfie (Anthony Hopkins). La figlia di Helena e Alfie, Sally (Naomi Watts), è frustrata dal matrimonio con il compagno Roy (Josh Brolin), scrittore bloccato dalla “sindrome della pagina bianca” dopo un solo libro di successo. Sally e Roy si trovano a cercare fuori dalla coppia la soluzione alle loro difficoltà: Sally s’invaghisce, non ricambiata, del proprio capo, il fascinoso gallerista Greg (Antonio Banderas), e Roy trova la propria musa in Dia (Freida Pinto), la bellissima vicina di casa sempre di rosso vestita, osservata dalla finestra e poi conquistata. Helena si rivolge alla finta chiromante Cristal (Pauline Collins) che le predice: You will meet a dark tall stranger, frase-chiave per la lettura del film e titolo della pellicola in lingua originale. Quell’uomo alto e bruno non sarà altro che il simbolo di quella dolce e comoda illusione verso la quale ogni personaggio si rifugerà, come farà (concretamente) Alfie, sposando una giovane escort senza cervello, o Sally (solo nella sua mente), innamorandosi del suo capo.

Woody Allen, procedendo dagli anni Settanta con il ritmo incalzante pressoché ininterrotto di una pellicola all’anno, sceglie il genere della commedia amara, ma senza infarcirla del consueto umorismo e di quelle battute esistenziali che hanno contribuito ad edificarne il culto. Il regista newyorchese è qui supportato da un cast composto da grandi star. Le più convincenti sono Naomi Watts (nevrotica ed inquieta) e Gemma Jones (credibile nel suo essere svampita), i meno efficaci Anthony Hopkins (con un personaggio fin troppo edulcorato) e Antonio Banderas (poca consistenza e solo presenza). La macchina da presa di Allen evita spesso di affollare il quadro con più di due attori e pone piuttosto l’attenzione su brevi sequenze che presentano le vicende dei personaggi in montaggio parallelo, con una onnipresente e, a lungo andare ridondante, voce fuori campo. La fotografia e i colori sono tenui e caldi, tutti virati al bianco crema, come a voler scaldare questi protagonisti dall’emotività bloccata per troppo tempo sotto una coltre di ghiaccio. Alla fine Allen salverà il destino della sola Helena, ma con riserva, nella scontata battuta finale che chiude il film: “Qualche volta le illusioni funzionano meglio di una medicina”.

Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni è una pellicola archiviabile tra i film minori di Woody Allen. I tempi di Manhattan (1979) sono lontanissimi, ma sembrano distanti anche quelli recentissimi di Basta che funzioni (Whatever Works, del 2009). Certo, non c’è mai pesantezza in Woody Allen, ma qui non si trova nemmeno quell’ironia sarcastica e caustica che è sempre stata il suo punto di forza. I 98 minuti di Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni trascorrono senza increspature e con garbo, ma senza picchi d’entusiasmo e sequenze cult da ricordare.

TITOLO ORIGINALE: You Will Meet a Tall Dark Stranger; REGIA: Woody Allen; SCENEGGIATURA: Woody Allen; FOTOGRAFIA: Vilmos Zsigmond; MONTAGGIO: Alisa Lepselter; PRODUZIONE: USA; ANNO: 2010; DURATA: 98 min.

 


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